Arrivo in Laos, torna il sole ed é amore a prima vista!
Da nord…
Sarà perché arrivo in un villaggetto sperduto tra le montagne e non in una città con 7 milioni d’abitanti e 6 di motorini ma la differenza con il Vietnam é innegabile! Tutto é piú calmo, nessuno mi calcola, tutti sorridenti senza interesse. Scopro che la città dove arrivo si chiama Mueng Khua. C’é qualche turista che fa tappa perché se arrivi col bus dal Vietnam la barca per andare verso sud ce l’hai il giorno dopo, e se arrivi dal sud con la barca, il bus ce l’hai il giorno dopo. Non siamo molti comunque, non ci camminiamo sui piedi come ad Hoi An!
Bellissimi paesaggi e non vedo l’ora di prendere la barchetta sul fiume, fiume che al calar del sole diventa piscina/bagno pubblico..tutti a lavarsi!
Il viaggio in barca é fantastico. La scomodità (siamo schiacciati come sardine) e il canto del gallo che viaggia con noi, e che ogni 20 minuti ci spacca i timpani, sono ripagati dal paesaggio.
Dopo una mezza giornata in barca, arrivo a Nong Kiaw.
Anche Nong Kiew é tra le montagne. Ci sono un po’ piu di turisti, ma resta accettabile. Faccio tappa e ne approfitto per scalare la piú alta montagna di Nong Kiaw per avere una vista a 360 gradi! Ok, non é la montagna piú alta ma mi fa comunque sudare 4 camicie e quindi la bella vista me la sono meritata!
Dopo le tappe sul fiume Nam Ou, arrivo a Luang Prabang e ritrovo il Mekong.
Luang Prabang é molto bella, la piú bella città del Laos e quindi da qua ci passano tutti, belli e brutti, ma la folla di turisti con il loro via vai tra mercatini di souvenirs non puó nulla contro la calma e la tranquillità che i monaci infondono nella città. Fantastici Wat e palazzo reale, l’impronta del buddha e relax sulle calme rive del fiume coi i suoi ponti di bambú.
Colpo di fortuna: a sole 3 ore da Luang Prabang c’é il famoso festival annuale degli elefanti. 68 elefanti che non fanno un granché…ti portano in giro per non piú di 5 minuti, mangiano cocomeri e bambú, si fanno il bagno nel fiume e….cacano a piú non posso! Un campo di merda che per fortuna non puzza troppo…elefanti belli e i loro stronzi alquanto impressionanti!
Dopo qualche giorno a LP parto verso Phonsavan, tranquilla cittadina vicino alla misteriosa piana delle giare e poi inizio a rotolare verso sud.
…a sud
Prima tappa, Paksan, il bus scarica me e un’olandese sul bordo di una strada dicendo che da lì passera, prima o poi, un bus verso sud. In effetti un bus stracarico passa ma grazie ai mitici sgabelli di plastica il posto c’é per tutti. Decido di andare un bel po’ a sud (Pakse) senza sapere che ci arriveró…alle 3 e mezza di mattina!! Ok, é lontano, ma il vero problema é che il bus vuole arrivare alle 4000 isole la mattina alle 9 e quindi fa un sacco di fermate senza motivo!
Una visita al primo di una serie di antichi Wat, tanti frangipani e poi via verso Ban Pha Pho.
Da Ban Pha Pho, dopo un altro bel viaggio in tuktuk arrivo alle 4000 isole…là dove il mekong si allarga, si spezza in cascate ed é popolato di delfini. Bello, tranquillo, caldo caldo, un po’ turistico e…ca**o il bufalo viene verso di me facendo un verso per niente pacifico!!
Le 4000 isole sono proprio al confine con la Cambogia che mi aspetta impaziente (!?) al di là della frontiera.
L’entrata in Laos, un paradiso…uscire, un inferno!