Continuo il mio giro alternativo del Kenya in rotta verso l’Uganda.
“Where are you heading to?” è la classica domanda da parcheggio di matatu e quando sei arrivata a destinazione i trova-passeggeri sembrano proprio non volere capire che sono arrivata. Non siate troppo delusi, purtroppo non ci rivediamo prima di 2 giorni.
Prima tappa, dopo 3 ore di strada e 4 in attesa che i 2 matatu consecutivi si riempiano: Kericho, la città del tè.
Immense verdissime sconfinate distese di tè con efficienti raccoglitori manuali a lavoro. La maggior parte del tè farà la stessa fine delle vacche, la frutta in barattolo e le rose…in bella mostra nei nostri negozi e supermercati!
Seconda tappa : Kisumo sul lago Victoria.
E chi dice lago, dice tilapia! Il lago è frequentatissimo grazie alla presenza dell’autolavaggio ufficiale cittadino e di un sacco di ristoranti di pesce. Tutti uguali, tutti con donne che t’invitino ad entrare con plateali gesti come se volessero gettare un’esca per accaparrarsi i clienti. Scelgo la prima che mi tira l’esca, scelgo il mio pesce e me lo pappo..a fatica! Si perchè mangiare un pesce intero appena grigliato con le mani è complicato…scotta! E l’ugali (una sorta di polenta di mais senza sapore) che rimpiazza il pane, scotta pure lui! Avevo avuto difficoltà anche in Etiopia con l’injeira e senza potere usare la mano destra ma la rimpiango…ugali e tilapia mi danno filo da torcere anche se ormai limito gli sforzi e uso la sinistra!
Ps. No, aspettare che si freddi, non è un’opzione
